Da dietro i gerani sembra di vedere uno specchio dove le colline
timide si riflettono ansiose.
I pini contornano il panorama come una quinta studiata
a tavolino.
Tutto sembra perfetto stagliato su
un cielo nuvolo che si unisce in armonia con la vista.
Mi siedo e respiro
forte, salgono i profumi di un'estate ormai avviata.
Le ciliegie sono di nuovo nere,
mature, cariche di quella dolcezza che in un morso affrettato cozza con il
nocciolo.
Tutto sembra immobile a parte la
lieve brezza che “suona” con ritmo tenue le fronde lasciate libere dai rami.
Quando il sole scompare e lascia spazio alla luce che ancora è sua ma arriva
riflessa dalle colline, l'unico suono nitido che accompagna il vento è il
cinguettare deciso che giunge dai rami.
Non esiste tensione, tutto è rilassato,
studiato, nei minimi particolari.
In basso il lago, che finge in vano di essere mare, rimane a guardare pacato e silenzioso aspettando il riflesso della luna.